Un governo a trazione centrista, dove la giovane età è inversamente proporzionale all’esperienza e il fiore all’occhiello di una forte presenza femminile si esprime nei ministeri senza portafoglio, o in quelli pesanti con una prevalenza di orientamento confindustriale (Squinzi docet). Chi ancora credeva che la sinistra avrebbe guadagnato qualche chance con il giovane sindaco, ora dovrà riporre altrove le proprie speranze di cambiamento. Magari cominciando a cambiare partito.
Penso a Civati come scrivevo qui (cliccate)
L’altra evidenza di ordine generale dice quanto sia facile alzare la bandiera della rottamazione quando si tratta del proprio partito e quanto, al contrario, sia difficile praticarla con il governo.
A voler essere pignoli, come scrive oggi Norma Rangeri su Il Manifesto, se si guarda alla provenienza, alle radici politico-culturali dei ministri, se ne contano 7 su 17 di matrice democristiana (a cominciare naturalmente dal presidente del consiglio e dal suo braccio destro Delrio, scelto come sottosegretario).
Il nuovo centrodestra di Alfano può essere più che soddisfatto, obiettivamente non poteva andargli meglio. Soprattutto se si tiene conto dell’affidamento della scuola (la grande scommessa mancata) a una montiana, convinta privatizzatrice (la segretaria di Scelta Civica), e dello Sviluppo economico a una pasdaran di Confindustria. Oltre naturalmente al mantenimento del ministero della salute a una diversamente berlusconiana come Lorenzin. Su questo impianto si incastra perfettamente la designazione di Padoan nel ruolo-chiave di ministro dell’economia attento alle richieste dell’establishment europeo.
L’unica lente per leggere la verità del governo è nella seconda maggioranza, quella vera, tra Renzi e Berlusconi, capace di tenere insieme questo rimpastone finché non saranno mature le elezioni anticipate.
Ora si attendono i risultati: nessun preconcetto. L’Italia ha bisogno di riprendere a respirare
7 ministri su 17 di matrice democristiana. Mi chiedo qual è la matrice degli altri dieci.
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quella dei corpi intermedi. Alti corpi
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